Come è iniziata la mia vita con Zero

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Quando si decide di dividere la propria vita con un cane è importante avere le idee molto chiare su che tipo di cane sia più adatto al nostro ritmo di vita, per questo è fondamentale conoscere a fondo la razza che si sceglie.
Amo profondamente tutti gli animali e nutro una profonda passione per il Dobermann da sempre, da piccola sapevo già due cose fondamentali sul dobermann: uno, che ai miei occhi era il cane più bello mai esistito e due, che era coccolone. 
Non avevo bisogno di altro per amarlo, crescendo la passione per questa spettacolare razza è cresciuta con me, negli anni mi sono documentata il più possibile, ho letto la storia di Karl, il suo creatore, ho studiato le caratteristiche morfologiche e caratteriali di tutti i cani che concorrono alla creazione del Dobermann per poterne comprendere meglio le sfumature caratteriali, comportamentali e le attitudini, ho letto tutto quello che trovavo sul suo carattere, ho imparato lo standard di razza e per anni ho allenato l'occhio su foto, video ed esemplari dal vivo, un esercizio visivo che il mio istruttore di equitazione mi aveva insegnato, allenare l'occhio ad osservare la morfologia equina, la fluidità di movimento e le espressioni del viso dei cavalli, dall'attenta osservazione di un animale si comprendono tantissime cose e io mettevo in pratica tutto questo anche nell'osservare altri animali e la mia razza di cane preferita.
Ho identificato il mio tipo ideale sulle svariate sfumature morfologiche che oggi si vedono in giro, il Dobermann si può in parole spicce dividere in due grandi categorie estetiche, il Dobermann americano più piccolo e affusolato e quello europeo più grande e muscoloso, di quest'ultimo possiamo dividerlo ulteriormente in altre due sotto categorie, un tipo molto tozzo e grosso e quello che a mio avviso è la perfezione, grande, muscoloso ma sinuoso, un corpo perfetto, lo standard che cammina, tutto quello che ho trovato quando cercavo i genitori di Zero.
Oltre all'aspetto fisico era fondamentale per me trovare una coppia di riproduttori sani, così mi sono concentrata nell'individuare riproduttori titolati, difatti titoli, qualifiche e brevetti acquisti dovrebbero certificare che i cani siano sani visto che ad ogni gara vengono richiesti esami per accertarne l'idoneità, inoltre le prove di lavoro garantiscono anche certe attitudini dei riproduttori.
Il massimo riconoscimento al quale si possa ambire per questa razza è superare la korung due volte, io cercavo una coppia di riproduttori che avessero entrambi una doppia korung ma si trovano solo all'estero e spesso le cucciolate sono già prenotate, così cercai tra i riproduttori selezionati con DNA depositato e tra le pochissime coppie che trovai quando cercavo Zero rimasi folgorata dalle foto dei suoi genitori, papà e mamma perfetti, erano esattamente come li stavo cercando quasi non ci credevo. 
Contattai l'allevatore, i cuccioli erano nati da pochi giorni, gli dissi subito che cercavo un maschio nero focato, gli feci un mare di domande e risposi a tutte le sue, a 30 giorni precisi andai a vedere la cucciolata, e scelsi tra gli otto cuccioli maschi, con calma, li osservai molto bene, sia morfologicamente sia caratterialmente, mentre li osservavo e interagivo con loro parlavo anche con l'allevatore, non scelsi il più spocchioso come spesso le persone tendono a fare, Zero era il più quadrato di tutti fisicamente e quello con il carattere più equilibrato, giocava con i fratelli ma era anche molto intraprendente, non era mai eccessivo nella lotta ma si faceva rispettare molto bene anche dal bullo della cucciolata, poi era curioso, trotterellò molto deciso verso i miei anfibi e ricordo come se fosse ora l'attimo in cui mi chinai e lui alzò il musino e i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta, prima di quell'istante avevo già preso in braccio altri suoi fratelli, ma i suoi occhioni e quello sguardo mi trafissero il cuore, era lui, lo presi in braccio e mi leccò il viso ed io ero già perdutamente innamorata.
Prima di scegliere Zero ero già stata in allevamento per conoscere l'allevatore e vedere il papà dal vivo, ricordo ancora che mentre parlavamo osservavo il papà di Zero incantata muoversi libero attorno a noi, era semplicemente  perfetto, quel cane che per anni mi ero costruita nella mente, quel corpo che cercavo ma che mille volte avevo scartato in altri cani era un piacere per la vista guardarlo e a un tratto si avvicinò a me, si appoggiò pesantemente con la spalla sulla mia coscia e io gli grattai il mento, la gola, le guance e la mandibola, sentivo le sue forme perfette scorrermi tra le dita, non dimenticherò mai quella sensazione, in allevamento ebbi il piacere di vedere dal vivo la nonna di Zero ancora in splendida forma e la zia, vedere i parenti più anziani del proprio futuro cane è molto importante non soltanto per valutarne la longevità.
La mia vita con Zero è iniziata ufficialmente il  sessantaduesimo giorno della sua vita, alle nove di un mattino di Dicembre due giorni prima di Natale andai a prenderlo, era uno spettacolare cucciolo di dobermann di sette chili e mezzo, morbido e caldo tra le mie braccia. 
                                              Anna Lorenza Berghella, Pet Designer