Umanizzare il cane

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Le maggiori criticità che riscontro nella gestione degli animali da parte dei proprietari sono l'utilizzo scorretto degli spazi abitativi, sia privati sia condivisi e la errata interpretazione dei comportamenti e del linguaggio degli animali.
L'umanizzazione degli animali, nonostante ormai sia facile reperire materiale su questo argomento, è ancora molto diffusa e rappresenta una vera e propria piaga dal punto di vista relazionale tra proprietari ed animali, questa problematica riguarda principalmente cani e gatti ma non solo, chi più, chi meno, tutti gli animali vengono umanizzati dai loro proprietari.
Questo primo articolo, dedicato appunto all'umanizzazione, lo focalizzerò sul cane che assieme al gatto si contende il podio di animale più equivocato dall'uomo.
Umanizzare il cane è una pratica diffusissima tra i proprietari di cani, fraintendere i comportamenti del proprio cane porta inevitabilmente a reagire in maniera inappropriata ai segnali che il cane cerca di comunicare, creando tutta una catena di incomprensioni e di comportamenti inadeguati che reiterati nel tempo diventano dei veri e propri disturbi comportamentali.
Alla base di questo problema c'è la poca, se non nulla, conoscenza del linguaggio e del comportamento del cane, cosa molto preoccupante perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, non è assolutamente un obbligo adottare o acquistare un cane e per questo se si decide di farlo è sacrosanto prima sforzarsi di apprendere i rudimenti del linguaggio e delle esigenze del cane, per evitare di cadere in errori madornali di comunicazione fin dalle prime fasi della reciproca conoscenza.
Quando si umanizza un cane gli si attribuiscono dei comportamenti e dei sentimenti prettamente umani.
E' scientificamente dimostrato il cane non è in grado di esprimere alcune peculiarità dell'essere umano, come ad esempio la gelosia, l'invidia, il dispetto.
Quante volte si sente dire "il mio cane si è offeso perché l'ho portato dal veterinario", oppure "è geloso perché ho giocato con un altro cane", o ancora "mi ha distrutto il divano per farmi un dispetto", queste sono tutte interpretazioni errate del comportamento del cane che portano ad avere reazioni totalmente inadeguate nei suoi confronti, quali punizioni intempestive e fuori contesto o ancor peggio l'isolamento sociale.
Questi atteggiamenti portano il cane a consolidare una serie di frustrazioni e di comportamenti inappropriati che minano letteralmente la relazione con il proprietario.
Per meglio comprendere questo concetto analizziamo un caso molto frequente, sgridare il cane perché ha distrutto il divano in assenza del proprietario, la classica scena del rientro a casa quando ci si accorge del fattaccio, che magari è avvenuto ore prima, il cane arriva festoso a salutare il suo umano, felice di vederlo, e lui parte con un cazziatone del quale il cane non comprenderà mai il motivo.
Il cane non riesce a fare questo collegamento mentale e non comprende il fiume di parole che gli urlate contro, percepisce solo il tono arrabbiato di voce e si comporta di conseguenza, cioè cerca di distogliere lo sguardo, si accuccia, sbadiglia, si lecca il naso.
Questi sono tutti segnali calmanti con i quali i cani cercano di comunicare le loro intenzioni di evitare uno scontro, non si stanno pentendo, altro sentimento sconosciuto al cane, anzi in quei momenti vi vedono come persone instabili e inaffidabili perché non capiscono il motivo della vostra alterazione.
Quando chiedete un contatto visivo forzato, "guardami quando ti parlo", siete a rischio morso, quando pensate che il cane che sbadiglia mentre voi gli fate la predica si sta annoiando non capite che lui vi sta comunicando di moderare quel comportamento eccessivo.
Quanti morsi, quante aggressioni apparentemente inspiegabili si potrebbero evitare se le persone conoscessero il linguaggio del corpo del cane e fossero in grado di contestualizzarlo in ogni occasione.
Quando sento proprietari della stessa razza avere gli stessi problemi frequenti, come ad esempio la distruttività, cani che distruggono cucce o arredi, mi preoccupo notevolmente quando li sento giustificarli dicendo "è la razza" come se la distruttività fosse una caratteristica genetica.
Giustificare un comportamento che in realtà è dovuto solo a una cattiva gestione del cane e non a un comportamento della razza è un problema nel problema.
Se tutti i cani di quella razza distruggono gli arredi vuol dire che sono tutti cani che non fanno una adeguata attività con il proprio umano e incanalano le loro energie in attività distruttive pericolosissime per la loro salute.
Tra tutti gli animali domestici il cane è quello con il linguaggio più semplice da comprendere, se non venisse umanizzato i problemi comportamentali derivanti da questo equivocare la sua comunicazione sarebbero quasi inesistenti. 
                          Anna Lorenza Berghella, Pet Designer