Cani, trekking e serpenti

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L'estate è il momento in cui gli animali inattivi d'inverno escono e vivono attivamente la stagione approfittando del caldo e delle giornate più lunghe, tra questi animali ci sono i rettili.

Abilissimi nel mimetizzarsi, sono difficilissimi da individuare ed è appunto per questo motivo che dobbiamo prestare maggiore attenzione quando facciamo passeggiate, escursioni e trekking con il nostro cane in ambienti naturali nei quali sono presenti i serpenti.

Prima di tutto è importante conoscere alcune nozioni fondamentali, saper riconoscere e distinguere i serpenti velenosi da quelli non velenosi è infatti importantissimo.

In Italia vivono 24 specie di serpenti, 15 delle quali appartenenti alla famiglia dei Colubridi che sono talmente innocue, mentre quelle velenose sono sette tra i Viperidi e due tra i Lamprofidi (genere Malpolon).

Le specie velenose si possono facilmente distinguere ad occhio nudo anche se non si è esperti, i viperidi hanno gli occhi con pupilla verticale, la testa triangolare leggermente distaccata dal collo, corpo tozzo e massiccio, squame piccole, i colubridi invece hanno la pupilla rotonda, testa appiattita, corpo lungo e longilineo, squame grandi e coda allungata.

I morsi di serpente si verificano solo ed esclusivamente per difesa, quando l'animale si sente alle strette e non riesce a scappare, l'esempio più comune, accade quando un cane annusa la tana di un serpente, costringendo l'animale a mordere per difendersi perchè impossibilitato alla fuga.

Sul territorio italiano sono presenti: la Vipera Aspis Francisciredi, detta anche vipera comune, la più diffusa, possiamo trovarla dal livello del mare fino a 1500m di altezza, la Vipera Aspis Aspis distribuita a nordovest, la Vipera Aspis Hugyi che si trova prevalentemente a sud, la Vipera Ursinii che predilige gli ambienti di alta montagna dell'appennino centrale Abruzzo, Marche e Umbria, mentre al nord è facile incontrare la Vipera Berus, la Vipera Ammodytes detta anche la Vipera dal Corno è diffusa solo in Trentino e Friuli, la Vipera Walser abita invece le Alpi occidentali, la Sardegna è l'unica regione d'Italia priva di serpenti velenosi. 

Il veleno delle vipere si compone di una miscela di differenti molecole ad azione emorragica, infiammatoria, citotossica (tossica per le cellule), neurotossica (tossica per le cellule nervose), anafilattica (in grado di generare shock). 

Di tutte le vipere presenti in Italia quelle più velenose sono la Vipera Berus e la Vipera Ammodytes.

Sul morso, in generale, ci sono una serie di variabili da tenere in considerazione, prima fra tutte la specie della vipera, la stagione, le dimensioni dell'animale, in una piccola percentuale il morso potrebbe anche essere privo di veleno, poi c'è da considerare il punto in cui il pet è stato morso, le sue dimensioni, se è un cucciolo, anziano, in salute o affetto da qualche malattia, queste sono tutte informazioni importantissime da comunicare al veterinario che potrà così impostare la terapia più idonea.

I sintomi compaiono circa entro due ore dal morso e si manifestano con infiammazione e dolore della zona colpita, possono poi comparire anche debolezza, depressione respiratoria, disordini coagulativi, alterazioni renali ed epatiche, ipotermia, segni neurologici fino allo shock, il tempismo è fondamentale, prima di tutto impariamo a riconoscere un morso di Vipera che si contraddistingue dalla presenza di due buchi paralleli causati dai denti veleniferi, nel caso di un morso di colubride invece, si possono osservare una serie di piccole ferite puntiformi disposte ad anfiteatro causate da denti non veleniferi. 

Se il nostro cane viene morso da una vipera è di vitale importanza portare l'animale il più velocemente possibile da un veterinario, è sconsigliato farlo camminare, o prenderlo in braccio, il modo migliore è trasportarlo in una barella, tenendolo disteso e il più tranquillo possibile, disinfettando immediatamente la ferita del morso con abbondante acqua ossigenata.

Negli ultimi anni sono stati condotti degli studi che hanno evidenziato che la Toscana è la regione nella quale sono capitati più incidenti dovuti ai morsi di vipera, i morsi sono stati riscontrati per la maggior parte sul muso del cane e in numero minore sulle zampe, appunto perchè il cane, preso dalla traccia, infila il naso negli anfratti privando la vipera di vie di fuga e costringendola alla difesa.


CONSIGLI UTILI PER EVITARE INCIDENTI DA MORSO DI VIPERA:

Per evitare spiacevoli incidenti mai lasciare il cane libero in luoghi naturali dove è possibile incontrare vipere, percorrere il più possibile sentieri battuti, un rimedio molto efficace è quello di munire il cane di un campanellino, in modo da poter annunciare in maniera marcata la sua presenza dando la possibilità e il tempo alle vipere di allontanarsi, il campanellino attaccato ad un moschettone va agganciato alla pettorina o al collare del cane solo in ambienti e momenti in cui sappiamo che il rischio di incontrare una vipera è concreto.


(Piccola nota sull'utilizzo del campanellino, le vipere sono sorde, ma come dice l'etologo Giorgio Celli ci sentono benissimo, le vipere hanno sviluppato un'incredibile sensibilità nel percepire le vibrazioni dal suolo, il campanellino è un ottimo deterrente perchè è un segnale per tutti gli animali selvatici che ascoltandolo in lontananza hanno la possibilità di scappare creando con il loro movimento vibrazioni in grado di far allontanare le vipere ancora prima dell'arrivo del cane.)


E' molto importante abituare il cane al campanellino prima di partire per escursioni o trekking in modo da non creare disagio nell'animale.

Buon trekking a sei zampe! 

                                   Anna Lorenza Berghella, Pet Designer